Top 2023 Redazione Pagan Storm Webzine (Parte I)

Una grande e sentita ricorrenza viene celebrata su queste pagine con onori funebri rituali alla fine di ogni aprile, di ogni anno, ogniqualvolta che un nuovo mese di maggio ci abbraccia e ci porta con sé sul suo cammino di rinnovamento. Un primo portale di tre, di accesso all’assoluto meglio dell’annata in corso secondo lo staff, si apre in tutto quello splendore che i dischi che ne compongono la maestosa cornice regalano a chi vuole a sua volta aprirsi a loro.
Come da qualche volta a questa parte, le liste che siamo soliti chiamare top5 di ciò che più abbiamo amato dal primo giorno di gennaio 2023 all’ultimo del quarto mese sono non soltanto abbastanza coerenti con il resto delle pubblicazioni fatte e sguinzagliate sulla webzine nelle ultime diciannove settimane, ma pure abbastanza coese tra loro, servendovi in tavola un totale di soli undici album nonostante gli spesso anche parecchio differenti gusti dei vostri quattro redattori di fiducia. Il risicato numero di cinque dischi da selezionare a testa, in un anno che sta andando musicalmente forte tanto quanto quello in corso dentro e fuori i nostri oscuri lidi, comporta poi il solito carico di grandi lavori sacrificati con la speranza che vengano nominati dai compari; una speranza questa volta completamente ben riposta, dal momento che solo un disco tra i più grandi ed imperdibili è rimasto imperdonabilmente escluso: quel “The Ravening” dei finnici Argenthorns che è tanto piaciuto a due di noi e che trovate comunque -speriamo- discusso e suggeritovi a sufficienza qui
Tutti gli altri ci sono, proposti dall’uno, dall’altro o da più di noi; oltretutto, ciascuno già discusso più o meno approfonditamente negli articoli che potete ripescare cliccando sui rispettivi titoli. Che sia un “La Gente Deve Sapere” o una inclusione tra i dischi del mese, troverete sempre qualcosa da leggere mentre riascoltate uno dei seguenti gioielli, o mentre lo scoprite da nuovo se incappate qui soltanto ora o non ci avevate dato abbastanza credito fino a questo momento – e chissà se ancora non dobbiamo realmente parlarvi di qualcuno di questi?

“With the ash of burnt yet unforgotten dreams…”

 

Dødheimsgard“Black Medium Current” (Peaceville Records)
Enslaved“Heimdal” (Nuclear Blast Records)
Sól Án Varma“Sól Án Varma” (Ván Records)
Goatmoon“What Once Was… Shall Be Again” (Werewolf Records)
Sodality“Benediction, Part I” (Norma Evangelium Diaboli)

 

Dødheimsgard“Black Medium Current” (Peaceville Records)
Austere“Corrosion Of Hearts” (Prophecy Productions)
Blaze Of Sorrow“Vultus Fati” (Eisenwald Tonschmiede)
Sól Án Varma“Sól Án Varma” (Ván Records)
Returning“Severance” (Realm And Ritual Records)

 

Dødheimsgard“Black Medium Current” (Peaceville Records)
Sól Án Varma“Sól Án Varma” (Ván Records)
Enslaved“Heimdal” (Nuclear Blast Records)
Austere“Corrosion Of Hearts” (Prophecy Productions)
Goatmoon“What Once Was… Shall Be Again” (Werewolf Records)

 

Goatmoon“What Once Was… Shall Be Again” (Werewolf Records)
Austere“Corrosion Of Hearts” (Prophecy Productions)
Høstsol“Länge Leve Döden” (Avantgarde Music)
Verminous Serpent“The Malign Covenant” (Amor Fati Productions)
Fagus“Inter” (Silent Future Recordings)



 

 

Matteo “Theo” Damiani

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